Artisti

Ledwina Costantini

Parallelamente agli studi al CSIA (Centro Scolastico Industrie Artistiche, Lugano), inizia la formazione quale attrice-creatrice sotto la direzione di Cristina Castrillo, presso il Teatro delle Radici di Lugano, col quale collabora per otto anni. Ne segue un anno di lavoro in Inghilterra al Northcott Theater di Exeter e al Royal Theater di Plymuth, periodo in cui realizza anche due progetti propri: Cortometraggio teatrale e Scena dal Riccardo III. Al suo rientro in Svizzera lavora per cinque anni con il Trickster-P (Novazzano) sotto la direzione di Cristina Galbiati. Dopo un semestre di studio all’Accademia nazionale dell’Opera di Pechino, dove studia con i maestri Giao Ging Ge e Yi Lin, fonda l’associazione artistico-teatrale Opera retablO, con la quale crea gli spettacoli teatrali Diario di lavoro (2009), ENA-PAK, l’imperfezione da indossare (2010), The ch.ina mi rror e Retablos (2011), Bambole (2012), Carneficine (2013 – short-list Incontro Svizzero dei Teatri di Winterthur). Nel 2015 crea Vanity-I hate this job (col quale vince il Primo premio ad Alto Fest Napoli), Kőszeg (2016 short-list Incontro Svizzero dei Teatri di Ginevra e vincitore del bando Della morte e del morire), Dahü (2017), Wunderkammer (2018), The body is with the King, but the King is not with the body e Lady Shakespeare (2019 Short-list Incontro Svizzero dei Teatri di Coira) Intime simmetrie (2020) e Requiem for my dream (2021-2022). Attualmente sta lavorando alla creazione della nuova performance Kokoschka. Ha collaborato in qualità di attrice-creatrice a spettacoli e performance di compagnie e di artiste/i svizzeri ed esteri; Théâtre Les Montreurs d’Images – Ginevra, Progetto Brockenhaus – Modena, Teatro DanZabile – Lugano, Ariella Vidach /AiEP – DiDstudio – Milano, Nando Snozzi – Bellinzona, Sara Pellegrini – Bellinzona, Kovlo – Lugano, Daniele Bernardi – Milano, Aubert Crovato – Vienna, Luca Mengoni – Bellinzona, Roberto Pellegrini – Bellinzona, Compagnia Mladha – Fully. Ha lavorato in Svizzera, Italia, Belgio, Germania, Olanda, Danimarca, Cina, Indonesia, India, Sud America, Bosnia – Erzegovina. Nei suoi anni di pratica e studio ha avuto modo di perfezionarsi anche con Julia Varley, Bawa Iwayan e Minako Seki. Nel 2019 inizia a collaborare con il settimanale Azione proponendo delle illustrazioni di personalità delle arti sceniche e letterarie. Seguono altre collaborazioni in questo ambito, in particolare con la rivista Fluire. Rivista di pura poesia – Alla Chiara Fonte, Lugano e con il BPW di Basilea. Oltre a creare le scenografie e gli oggetti di scena di molte delle sue regie, cura le istallazioni sceniche per lo spettacolo Pierre Rivière e Io sono Nijinsky di Daniele Bernardi e per il lavoro di master di Gabriele Bonci, Kafka, realizzato all’interno del KantorAtelier di Firenze diretto da Alexander Lonquich.

Raissa Avilés

Cantante, performer e autrice svizzera con origini messicane, il suo percorso ha toccato ambiti diversi delle arti sceniche, dal teatro fisico all’interpretazione, alla musica, lavorando come interprete o creando i suoi progetti. Nel corso della sua carriera ha posto particolare attenzione al teatro site-specific e a forme sceniche che investigassero la relazione tra musica, voce e movimento; ricerca che approfondisce anche attraverso l’insegnamento.

Il suo percorso, così come le sue diverse radici culturali, fanno di lei un’artista eclettica che ha trovato nella multidisciplinarietà il suo campo di ricerca tematica e di linguaggio espressivo, e nel corpo e nella voce i suoi strumenti principali per trattare temi quali la libertà, l’identità essenziale dell’essere umano e il suo riconoscimento. Dal 2010 si esibisce in Festival, teatri, club e feste campestri di Svizzera, Francia e Italia.

Formatasi in Teatro Fisico e interpretazione tra Spagna e Svizzera, si è diplomata in Mimo Corporeo Drammatico (Moteo Teatro, Barcellona),  in Tecnica Meisner (programma di Javier Galitó-Cava, Barcellona) e ha conseguito il Master presso l’Accademia Dimitri di Verscio nel 2014. Ha collaborato, tra gli altri, con Opera retablO, Volker Hesse, Minako Seki, Alix Logiaco, Margherita Saltamacchia, Nando Snozzi, Compagnia Dimitri, Officine Pestilli. Ha registrato il suo primo disco nell’ambito del progetto Verso Suelto a Dallas (Texas, USA). Cantante solista per lo spettacolo di inaugurazione di Alptransit 2016, nel 2020 è stata scelta dalla presidente elvetica Simonetta Sommaruga per rappresentare il Ticino nella playlist musicale del suo anno di presidenza in musica.

Daniele Bernardi

Attore, autore, regista teatrale e di drammaturgie radiofoniche diplomatosi nel 2003 presso l’Accademia D’Arte Drammatica Pietro Sharoff (Roma), Daniele Bernardi (Lugano, 1981), dopo essersi avvicinato al teatro attraverso Giuseppe Valenti, si è formato soprattutto all’interno del Teatro delle Radici (Lugano) sotto la guida di Cristina Castrillo (Premio svizzero per il teatro 2014) partecipando alla creazione di più spettacoli; importante è stata anche la sua frequentazione degli atelier di danza butoh del maestro Masaki Iwana.

Oltre ad aver lavorato con vari registi – tra cui Marco Carlaccini, Pippo Di Marca, Yan Duyvendak, Giancarlo Sepe e Stefano Tè – ha ideato i monologhi La rauca gola del cuore, collage-Majakovskij (2006), La bufera è il mio violino, collage-Esenin (2008), Ballata di un uomo sottile, omaggio a Bob Dylan (2010), le regie Diario di fabbrica (2009) e Porte chiuse (2013), e lo spettacolo liberamente tratto dall’omonima opera a cura di Michel Foucault Io, Pierre Rivière… (2016). Quest’ultimo, accompagnato dal vivo dal musicista Igor Vazzaz e tuttora in repertorio, è stato incluso nella shortlist dell’Incontro del teatro svizzero 2017.

Dal 2015 aderisce al progetto artistico della compagnia ticinese Opera retablO, di Ledwina Costantini, con cui realizza allestimenti quali Köszeg (2015), Dahü (2017), The body is with the king, but the king is not with the body e Lady Shakespeare (2019).

È insegnante di teatro in varie strutture, con una particolare attenzione all’esclusione sociale: molti i laboratori tenuti presso istituti scolastici, università, cliniche psichiatriche, comunità terapeutiche, centri diurni e associazioni culturali. Regolarmente ingaggiato dal settore prosa della Radiotelevisione svizzera di lingua italiana per la realizzazione di radiodrammi (sue due opere originali, su Arthur Rimbaud ed Ezra Pound, così come l’adattamento del sopraccitato Io, Pierre Rivière…), Daniele Bernardi è stato inoltre fra gli autori-registi della sitcom Semm ammò chì e collabora, sempre per RSI, con la rubrica «Colpo di poesia» e le pagine di «Canale cultura» (suoi interventi appaiono anche su «Cenobio», «Azione» e «Ticinosette»).

Autore di poesia, in seguito all’assegnazione di una borsa letteraria da parte della fondazione Pro Helvetia, nel 2016 ha pubblicato con l’editore Casagrande la raccolta Gabbie per belve.

Arno Ferrera

Si è diplomato in Physical Theatre presso la Scuola Teatro Dimitri (CH) dopo dieci anni di ginnastica e sei anni di studi di musica barocca presso il Conservatorio della Svizzera Italiana (CSI). Ha scelto Bruxelles come base e ha continuato la sua formazione fisica nella danza contemporanea. Ha partecipato al tour europeo di Holiday on stage di Martin Schick e Damir Todorovič. In seguito, ha partecipato alla creazione di Opera Retablo in Vanity: I hate this job. Dal 2018 è direttore artistico della compagnia belga Kind Bull con Amaury Vanderborght, che propone di creare oggetti artistici all’interno di ambienti chiusi (ospedali psichiatrici e carceri), come sul progetto cinematografico Translucides. Nel 2015 è entrato a far parte della compagnia di circo contemporaneo Un loup pour l’homme dapprima per un nuovo ruolo nello spettacolo Face Nord, e ha poi partecipato alla creazione di Rare Birds, dopo di che è diventato direttore artistico del progetto Cuir all’interno di Un loup pour l’homme. Quello che propone con i suoi progetti è un invito ad abbandonarsi, a scoprire la fiducia negli altri, e quindi anche a trasformare la percezione di se stessi.Il suo lavoro è incentrato sul tatto, sulla connessione nel corpo a corpo, e sull’analisi della motricità animale.

Massimiliano Rossetto

(Mendrisio 1993) è un artista visivo e fotografo svizzero italiano. Vive e lavora tra Berlino, Zurigo e Lugano. Il lavoro di Rossetto si concentra principalmente sui ricordi associati ai paesaggi, e sulla nozione di ricerca di un senso di appartenenza in luoghi che sono particolarmente colpiti da artefatti artificiali e naturali presenti nell’ambiente. La sua pratica artistica si concentra su spazi o oggetti che sono stati costruiti, distrutti e alterati come risultato dell’attività umana. Affrontando con sensibilità i temi legati al passato e al presente, utilizza questi elementi per comporre una pratica fotografica complessa che comprende installazioni visive site specific ed effimere.