Animati dalla convinzione che il nostro pubblico possa trovare la dimensione più felice dell’esistenza nel gesto creativo in sé, abbiamo sino ad oggi proposto un teatro che indaga il lato ombroso dell’animo umano.
Oggi però, in quanto artisti e responsabili di una generazione che si affaccia su un presente e un futuro sempre più oscuri, sentiamo il dovere di chiederci in modo esplicito: «Cosa possiamo donare di buono all’altro attraverso la nostra arte? Come infondere speranza, a chi da noi si aspetta una parola di forza?”
Da questi interrogativi è nata l’idea di una performance ispirata alla persona e all’opera di Robert Walser, un autore sì dal destino doloroso, ma il cui sguardo puro ci avvicina alla visione incantata che il fanciullo ha della vita.
Con questo progetto vogliamo seguire sentieri più luminosi, liberi dalle dinamiche del potere, e porre l’accento sulla cura che caratterizza il nostro rapporto creativo con ciò che ci circonda, poiché, come disse Walser, «se mi mancasse il sentimento del mondo, non potrei più scrivere nemmeno mezza lettera dell’alfabeto».